Formazione

Vivere bene insieme ad un uditore di voci

Un giorno di informazione e discussione per famigliari, amici e operatori riguardo alle persone uditrici di voci

Siamo convinti che i famigliari e gli amici siano uno dei supporti più importanti per una persona amata o un amico che sente le voci.
Tuttavia ci sono pochissime informazioni pratiche e consigli per i famigliari e gli amici delle persone che sentono voci o hanno altre esperienze inusuali come visioni o paranoia.
Questo seminario di un giorno vi fornirà informazioni di buon senso e consigli pratici che possono essere utilizzati per aiutare voi stessi e le persone a voi care che sentono voci.
Con: Paul Baker, Karen Taylor, Sandra Escher, Ron Coleman.

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Corso di Formazione “Le voci che sento”

Le voci che sentoUdine 12 e 13 settembre 2014

Per uditori di voci, operatori, familiari e chiunque sia interessato al percorso di recovery riguardante l’esperienza dell’udire voci.
L’esperienza dell’udire le voci può essere molto pervasiva, invalidante e destrutturante nelle relazioni. Negli ultimi anni è emersa in modo forte e chiaro la possibilità da parte degli uditori di riappropriarsi di tale esperienza e di collocarla nella storia della persona rendendo così realizzabile un percorso di recovery. Anche gli operatori e i famigliari hanno un ruolo fondamentale in questo percorso.
Il corso di formazione si articola in una seminario (venerdì) ed in un workshop (sabato).

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Vivere bene insieme ad un uditore di voci

Un giorno di informazione e discussione per famigliari, amici e operatori riguardo alle persone uditrici di voci

Siamo convinti che i famigliari e gli amici siano uno dei supporti più importanti per una persona amata o un amico che sente le voci.
Tuttavia ci sono pochissime informazioni pratiche e consigli per i famigliari e gli amici delle persone che sentono voci o hanno altre esperienze inusuali come visioni o paranoia.
Questo seminario di un giorno vi fornirà informazioni di buon senso e consigli pratici che possono essere utilizzati per aiutare voi stessi e le persone a voi care che sentono voci.
Con: Paul Baker, Karen Taylor, Sandra Escher, Ron Coleman.

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“Stare meglio con le voci e lavorare per la recovery”
Trento 1 giugno 2012

Seminario attivo con Rufus May, Marcello Macario, Alessandra Santoni, Glenda Piona e Laura Cavicchi

È possibile affrontare l'esperienza dell'udire le voci utilizzando anche strumenti diversi da quelli finora privilegiati nella pratica clinica corrente nei Dipartimenti di salute mentale? Gli attuali trattamenti farmacologici sembrano, a volte, non essere sufficientemente efficaci, sia che si prenda in esame la remissione sintomatologica, sia che si valutino gli esiti in termini di qualità della vita.

È nota la portata devastante dell'udire le voci, sia per gli utenti sia per le loro famiglie, se si considera il vissuto di emarginazione, isolamento e dolore che una tale esperienza suscita. Dalla pratica clinica emerge, inoltre, la diffidenza da parte degli uditori di voci di comunicare apertamente, creando così un sommerso irraggiungibile.

È un fenomeno che diventa, nella maggioranza dei casi, tanto pervasivo da essere invalidante e destrutturante le relazioni famigliari. Sentire le voci è culturalmente sinonimo di “pazzia”, di una malattia da tenere nascosta per paura di essere giudicati e non capiti. Si viene, così, a configurare una struttura relazionale incentrata sul segreto e sulla negazione sia del fenomeno, sia dell'eventuale trauma a origine dello stesso. Credere all'esperienza dell'uditore di voci e capirne il senso insieme diventa un modo autentico con cui si può entrare in contatto con la sofferenza e la solitudine che un tale vissuto comporta.

Se consideriamo le voci come unico modo per avere un dialogo interno, attraverso la creazione di un interlocutore esterno, allora si può pensare che il vissuto di solitudine possa essere una conseguenza della stigmatizzazione, ma anche una delle cause delle voci stesse.

Paradossalmente “zittire” le voci può essere una soluzione in linea con il tentativo di nascondere, di tenere sotto controllo ciò che non si comprende. Al contrario, la condivisione, sia dell'esperienza sia del contenuto delle voci stesse, diventa un modo “nuovo” di affrontare il problema per l'utente, la sua famiglia e per il suo ambiente.

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“Vivere con le voci – Verso percorsi di guarigione”

Biancavilla (Catania), 21 e 22 giugno 2011

Udire le voci è un’esperienza umana strettamente correlata a eventi traumatici che sono avvenuti in precedenza (abusi sessuali, repressione delle emozioni, abusi fisici, bullismo, problemi adolescenziali, elevati livelli di stress). Le emozioni correlate all’evento traumatico si esprimono attraverso le voci e possono sconvolgere la vita della persona. Tuttavia è assolutamente possibile riacquisire il controllo della propria Vita; il cammino verso la guarigione è un percorso individuale che riconduce l’uditore verso le proprie emozioni e le proprie esperienze di vita e permette di realizzare quello che si era sempre e solo desiderato.

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WORKSHOP “CAPIRE LE VOCI E LAVORARE PER LA GUARIGIONE”
Con Rufus MAY, Alessandra SANTONI e Marcello MACARIO

Per uditori di voci, facilitatori di gruppi di auto-aiuto già attivi, operatori e chiunque, a vario titolo, desidera essere di aiuto agli uditori nella conoscenza di vari modi di gestione delle voci e delle emozioni ad esse correlate ed è interessato alla attivazione di nuovi gruppi

Il workshop, della durata di un giorno, è limitato ad un massimo di 50 partecipanti

Prima edizione: Lunedì 21 febbraio 2011
Seconda edizione: Martedì 22 febbraio 2011
Sala Incontri Ipercoop - Corso Ricci 203/r, SAVONA

Udire le voci è una esperienza umana strettamente correlata a eventi traumatici che sono avvenuti in precedenza (abusi sessuali, repressione delle emozioni, abusi fisici, bullismo, problemi adolescenziali, elevati livelli di stress). Le emozioni correlate all’evento traumatico si esprimono attraverso le voci e possono sconvolgere la vita della persona. Tuttavia è assolutamente possibile riacquisire il controllo della propria vita (quello che in inglese è definito come “recovery” e in italiano possiamo approssimativamente tradurre con “guarigione”). Nel cammino verso la guarigione si identificano e chiariscono le problematiche con cui l’uditore ha a che fare (le minacce, la sensazione di essere privo di qualsiasi potere, la paura di impazzire) e si intraprende un percorso individuale che riconduce l’uditore verso le proprie emozioni e le proprie esperienze di vita e permette di realizzare quello che si era sempre e solo sognato.

I gruppi di auto-aiuto sono uno strumento molto utile nel percorso di “recovery” e possono efficacemente affiancarsi ad altri approcci di cura (i farmaci e la psicoterapia); partecipare ad un gruppo aiuta a vincere la timidezza, a sbloccarsi per parlare della propria esperienza, ad essere accettati per come si è. Nel gruppo si possono scoprire possibili retroscena dell’esperienza di udire le voci e di come essa si può ricollegare alla storia di vita di ciascuno, si possono scambiare strategie di affrontamento delle voci, ci si può rendere conto che non si è obbligati a fare quello che le voci dicono e che si ha una propria opinione ed un potere sulle voci, si può imparare davvero a parlare con le voci cercando di afferrare quello che le voci vogliono dire, si possono avere stimoli per ridiventare più attivi e protagonisti nella vita quotidiana.

Il workshop prevede la partecipazione attiva dei partecipanti (ognuno secondo le proprie capacità e desideri) e comprende anche lavori in piccoli gruppi ed esercizi di rilassamento.

Rufus May è uno psicologo clinico che lavora presso i servizi psichiatrici di Bradford (UK) nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale inglese. E’ membro di INTERVOICE (la rete internazionale degli uditori di voci) e lavora inoltre come formatore indipendente sui temi della psicosi e della “recovery”. Ha sviluppato, insieme a Dirk Corstens, Jacqui Dillon ed altri colleghi, un approccio all’esperienza di udire le voci basato sul dialogo con le voci stesse. Ha tenuto corsi e workshop per operatori della salute mentale, medici di base, pazienti e famigliari ed ha partecipato come relatore a congressi in: USA, Nuova Zelanda, Canada, Australia, Olanda, Svizzera, Norvegia, Irlanda, Scozia e Italia. Per ulteriori informazioni: www.rufusmay.com

dalle 9.30 alle 13 “Parlare con le voci

Gli uditori di voci che hanno cambiato il modo in cui parlano con le loro voci sono riusciti a modificare la loro relazione con le voci. Come è possibile aiutare gli uditori a fare questo cambiamento? Come può aiutare la condivisione in un gruppo di auto-aiuto? Come utilizzare la tecnica del “Dialogo con le voci”?
· Imparare a conoscere le voci
· Esercizi per rinforzare la mente
· Usare il proprio corpo
· Parlare con le voci (il “Dialogo con le voci”)

Dalle 14 alle 17.30
Lavorare con le emozioni di cui le voci sono portatrici

Quello che le voci dicono e come lo dicono ci parla delle emozioni con cui dobbiamo fare i conti. Per esempio: le emozioni come la rabbia, la vergogna e la colpa possono essere elaborate in un modo diverso. Sarà esplorato l’uso di diversi approcci espressivi.
· Come capire da dove vengono le voci
· Diversi modi per affrontare le voci e relazionarsi con loro
· Lavorare con le emozioni di cui le voci sono portatrici
· Aumentare le proprie relazioni sociali

Quota di partecipazione: 50 euro.
Da versare a: Associazione di promozione sociale “Rete Italiana Noi e le Voci”, via Mazzini 11, 17043 Carcare (Sv) mediante Bonifico sul conto corrente bacario intestato alla Associzione presso Banca Etica (IBAN: IT20 P050 1801 4000 0000 0145 632)
Causale: workshop Rufus May Savona e indicare il nome del/i partecipante/i

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Formazione integrata per Lavorare con le Voci
Condotta da: Cristina Contini e Franca Errani

Percorso di specializzazione riservato a counselor, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e formatori interessati a costruire un modello positivo di affrontamento del fenomeno delle Voci: come sentirle, come non sentirle.
Con la collaborazione di Uditori di Voci e dei loro famigliari.
Questo percorso formativo mira a creare una professionalità capace di muoversi nel mondo degli uditori di voci su piani molteplici, per attivare nuove sinergie rispetto al riconoscimento e alla cura di questo fenomeno psichico, dalle molte sfaccettature.

Docenti:
Cristina Contini (Associazione Noi e le Voci; Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento Uditori Italiano)
Franca Errani (InnerTeam)
10 giornate formative: 5-6 marzo, 2-5 giugno e 13-16 ottobre
Costo della Formazione: 950 euro

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